Showing posts with label disinformazione. Show all posts
Showing posts with label disinformazione. Show all posts

Un mondo (e un Paese) sbagliato

(by Francesco + Beppe Grillo)

Sono stato alla manifestazione di Campo de' fiori per il Tibet. Molto bella. Poca gente, ma buona. Ai più, del Tibet continua a non fregare un cazzo. Kissà perché... boh! Anyway, vi copio qui sotto un post di Grillo sul tema.

Prima del post, vi segnalo un libro moooooooolto interessante che sto leggendo: "Un mondo sbagliato", di Jim Mason, ed. Sonda. L'autore esamina le radici culturali dei mali del pianeta: violenza sulle donne, maschilismo, sessismo, violenza sugli animali, guerra, schiavitù, sfruttamento economico, colonialismo, razzismo e omofobia. E ne diagnostica l'origine, in modo veramente suggestivo e geniale, in ciò che lui chiama "ideologia del dominio": ovvero la posizione culturale che assegna all'uomo il dominio sugli altri animali e sulla natura, inventando un dio maschile creatore e onnipotente e designando l'uomo come il "custode" del creato. Da questa ideologia seguono i mali di cui sopra, in modi complessi e magistralmente analizzati dall'autore.

Ma l'idea più interessante del libro è l'origine culturale di questa ideologia del dominio: veicolata dall'ebraismo (civiltà nomade pastorale monoteista e maschilista), dall'antica cultura greca (una "democrazia" fondata sulla schiavitù e sulla segregazione delle donne, nonché sulla pastorizia), dall'impero di Roma (culla del fascismo, del colonialismo e dei combattimenti animali) e da cristianesimo e islam in seguito, tale ideologia viene da molto più lontano: precisamente, dalle culture pastorali del medio oriente, in ciò che oggi è l'Iraq.
L'autore dimostra in modo sorprendente come la domesticazione e successiva riduzione in schiavitù di cavalli, cammelli, pecore, capre e bovini in medio oriente abbia permesso a quei popoli pastorali seminomadi, già culturalmente aggressivi e bellicosi (com'è noto che sono tutte le culture arcaiche pastorali, prive di terra e alla continua ricerca di nuovi pascoli da rubare alle popolazioni stanziali agricole) progressi militari ed economici tali da sviluppare una cultura umana del tutto nuova per il pianeta: violenta, fondata sullo stato-nazione imperiale, specista, espansionistica, monoteista, maschilista, patriarcale e militarista.
Con essa s'è lacerato l'antichissimo legame dell'uomo con la natura e sono sorti lo sfruttamento animale e la supremazia maschile sulle donne. Questa cultura s'è espansa diffondendo le sue idee e il suo stile di vita in tutto il bacino del mediterraneo, spazzando via le precedenti culture matriarcali stanziali e pacifiche, fondate sull'agricoltura e la raccolta, e caratterizzate da religioni "femminili" (culti di fecondità, egualitarismo, matriarcato, vegetarismo). Con l'imperialismo romano questa ideologia di dominio s'è diffusa in tutto l'occidente. E col colonialismo economico occidentale degli ultimi 3 secoli, in tutto il pianeta.

E' come se l'umanità a un certo punto nella storia, con gli imperi Sumeri-Assiri-Babilonesi, abbia reciso il suo ancestrale legame con la natura tramite la domesticazione animale (che ha consentito progressi agricoli e militari e ricchezze materiali mai viste prima in nessun'altra cultura umana) e abbia scelto così una strada segnata da violenza e sopraffazione. Strada che da allora in poi ha segnato purtroppo il successivo corso della storia. Il nostro rapporto con gli altri animali, la visione occidentale di essi dunque... il considerarli come merce, cibo, schiavi, potrebbe essere alla radice degli attuali mali del pianeta.

***

18 Marzo 2008 - da www.beppegrillo.it

Vieira - Dalai Lama 1-0

cds_170308_1.jpg

Il massacro dei tibetani è sulle prime pagine dei più importanti giornali del mondo libero. Da noi è un po' meno presente. Questione di priorità. In Italia l'informazione è serva, ma in modo comico, surreale, cialtronesco. Gli articoli sono palle colorate lanciate in aria dai clown dell'informazione assunti come direttori di giornali.

Il Corriere della Sera di ieri. Prima pagina. Foto centrale con "Vieira fa gol per Mancini" , 12 cm x 14,5, e sulla destra un titolo "Marina fa l'elogio di Luxuria, 2 cm x 11,5. In alto a destra un richiamo al Dalai Lama, 5 cm x 5,5 titolo e inizio articolo compresi e subito sotto un lancio dell'intervista a Andrè Glucksmann "Boicottare i Giochi non serve a nulla", 6,5 cm x 5,5: un centimetro più del Dalai Lama.

Il lettore che ripone la sua fiducia in Paolo Mieli e nel "salotto buono" del Corriere si inoltra a questo punto nella lettura delle pagine interne. Cerca, come è naturale, la notizia del giorno. Tibet, Lhasa, Dalai Lama, Cina, Giochi Olimpici. Pagina 2 e 3 sono dedicate alle amministrative in Francia. Certo, sono importanti, ma il Tibet? Sfogliamo. A pagina 5, dopo la pubblicità, c'è una foto di Testa d'Asfalto, 13 cm x 13,5, sotto il titolo "Protesta sulle pensioni, Berlusconi frena", 28,5 cm x 1,5. Andiamo avanti. Pagina 6 è dedicata a "La cura Air France all'esame del governo", titolo da 29,5 cm x 1 e due foto 2 cm x 2 della coppia Formigoni - D'Alema con le loro dichiarazioni in box virgolettati da 7 cm x 2.

Dopo le fondamentali opinioni dei nostri statisti Lhasa può sempre attendere. Doppia pagina 8/9 sul servizio "Emergenza imballaggi", titolo monstre 24,5 cm x 2,5 e una foto con gli ortaggi di stagione 37 cm x 24. Pagina 10 e 11 a questo punto non ci deludono. Della repressione cinese ancora non c'è una riga, ma le interviste riportate sono fondamentali. Titoli: "Veltroni sfida il Cavaliere. Siete voi che copiate" 17 cm x 3, "Capotondi: non corro, vorrei Silvio e Walter insieme" 26 cm x 1, "Mussi, il trapianto e la politica. Mi ha salvato mia moglie", 17 cm x 3. E' presente in una colonna personale di 33 cm x 4 anche l'immancabile monito dal Colle "Napolitano: politica urlata un danno alle istituzioni".

Sfinito, anche il più accanito lettore di Romano e Severgnini non si aspetta più nulla sul Dalai Lama e, infatti, lo accolgono a pagina 12 la pubblicità e a pagina 13 a famiglia Berlusconi, mezza pagina a testa per il papà Silvio e la figlia Marina. In alto: "Berlusconi: urne, c'è il rischio di brogli", 25 cm x 1,5 e, sopra il titolo, "Per vigilare sulle elezioni ci sarà l'esercito dei difensori della libertà. E ricorda la prima fidanzata" 23 cm x 0,5. Sotto: "Marina a sorpresa: mi piace Luxuria è preparata e spiritosa" 9,5 cm x 4. Le foto del papà con folla adorante, 26, 5 cm x 7,5, e della figlia, 15 cm x 9,5, completano la pagina. Ma non bisogna mai disperare. Infatti, a pagina 14 c'è il Tibet con il titolo su due righe "In Tibet genocidio culturale. Ma no al boicottaggio dei Giochi" 21, 5 cm x 3 e a pagina 15, a fronte l'intervista a Glucksmann "Disertare Pechino? Così non serve" 20,5 cm x 1,5. Il messaggio di pagina 14 e 15 è quello di non disertare i Giochi. La libertà del Tibet può attendere.
Per curiosità ho confrontato il Corriere con il Financial Times di ieri.

a3ft_2_1.jpg

Foto centrale della prima pagina con la protesta dei monaci 21,5 cm x 11,5, titolo "Chinese seal off Tibetan capital" 3,5 cm x 3, 5. Subito a pagina 2 un articolo su Lhasa, titolo "Tibetans' grievances with Beijing spill over violence" 11 cm x 3,5, foto di un tibetano in esilio 17 cm x 7,5. Leggete con il righello.
Vieira batte Dalai Lama 1-0. Libera informazione in libero Stato. V2 day 25 aprile.

Operazione ‘Sarissa’

La guerra segreta degli italiani in Afghanistan
di Enrico Piovesana
(
15.1.2008 da www.PeaceReporter.net)

Entro la fine di gennaio il Parlamento voterà il rifinanziamento della missione militare italiana in Afghanistan.
Abbiamo chiesto a tutti i segretari dei partiti rappresentati in Parlamento, al Presidente del Consiglio e ai ministri di Esteri e Difesa di esprimere la loro opinione in merito, alla luce di quanto segue.

La situazione in Afghanistan è drasticamente peggiorata nell’ultimo anno. Il 2007 (chiusosi con oltre 7mila morti, di cui almeno 1.400 civili uccisi in gran parte dai bombardamenti aerei della Nato) è stato l’anno più sanguinoso dalla caduta dei talebani (anche per la stessa Nato: 232 i soldati occidentali morti). Secondo un recente rapporto del Senlis Council intitolato ‘Afghanistan sull’orlo del precipizio’ i talebani controllano il 54 percento del territorio afgano, sono attivi in un altro 38 percento (compresa la provincia ‘italiana’ di Herat) e minacciano ormai la stessa capitale Kabul (la cui difesa è ora responsabilità dei soldati italiani).

In primavera è prevista un’offensiva talebana senza precedenti, in vista della quale Stati Uniti e Nato pretendono un maggiore impegno bellico da parte di tutti gli alleati, Italia compresa. Al vertice annuale della Nato (in aprile a Bucarest) all’Italia verrà perentoriamente chiesto di mandare i nostri soldati a combattere. Cosa che, seppur in maniera limitata, già avviene da un anno e mezzo all’insaputa del popolo italiano e in aperta violazione della nostra Costituzione.

Dall’estate 2006, infatti, è operativa nell’ovest dell’Afghanistan la Task Force 45 (“la più grande unità di forze speciali mai messa in campo dall’Italia dai tempi dell’operazione Ibis in Somalia” secondo l’esperto militare Gianandrea Gaiani) comprendente i Ranger del 4° Alpini, gli incursori del Comsubin, il 9° Col Moschin e il 185° Rao della Folgore. In tutto circa duecento uomini, impegnati fin dal settembre 2006 nell’operazione segreta 'Sarissa' (la lancia delle falangi oplitiche macedoni) volta a combattere i talebani a fianco delle Delta Force statunitensi e delle Sas britanniche, in particolare nella provincia occidentale di Farah.

L’ultima battaglia a cui gli italiani hanno preso parte risale allo scorso novembre (riconquista del distretto del Gulistan), quando sono entrati in azione gli elicotteri da attacco italiani A-129 Mangusta e i cingolati da combattimento Vcc-80 Dardo in dotazione ai bersaglieri del 1° reggimento della brigata Garibaldi, giunti in Afghanistan lo scorso maggio. Data dalla quale la Tf-45 impegnata nell’operazione Sarissa può contare anche sull’appoggio dei nostri aerei spia Predator e degli elicotteri da trasporto e assalto Sh-3d.

Durante il governo Prodi l’impegno militare italiano in Afghanistan è costantemente aumentato sia numericamente (oggi l’Italia ha in quel Paese 2.350 soldati, 550 in più di quelli schierati durante il governo Berlusconi) che qualitativamente (truppe e mezzi da combattimento).
Nei giorni scorsi il sottosegretario alla Difesa, Lorenzo Forcieri, ha dichiarato che “non bisogna illudersi: dovremo restare in Afghanistan molto a lungo”.

Il governo italiano continua a parlare di un “ripensamento della strategia” della Nato in Afghanistan, auspicando un maggior coinvolgimento dell’Onu e una conferenza di pace. Anche secondo gli Stati Uniti è il momento di dare una svolta alla missione, ma in senso opposto: a dicembre il capo del Pentagono, Robert Gates, ha dichiarato che in Afghanistan “la Nato deve spostare la sua attenzione dall’obiettivo primario della ricostruzione a quello di condurre una classica controinsurrezione”.

Alla luce di tutto questo, quale sarà il comportamento Suo e del Suo partito al momento del voto sul rifinanziamento alla missione in Afghanistan?

Il Vaticano dà i numeri

Come in Italia, anche in Spagna la Chiesa Cattolica dà i numeri. 1 milione e 500mila sarebbero stati - secondo il Vaticano - gli ipocriti che hanno partecipato oggi al Family Day antigovernativo a Madrid (numeri rilanciati stupidamente da Repubblica). 2 milioni di persone secondo l’Arcidiocesi della capitale spagnola. Ma né il municipio di Madrid, né il Governo hanno fornito dati ufficiali sulla partecipazione all’evento.

Il quotidiano El Pais, invece di dare i numeri, ha calcolato “matematicamente” (numero medio di persone per metro quadrato moltiplicato per la superficie occupata) la quantità di persone effettivamente in grado di occupare l'intera Plaza Colón e le vie adiacenti. Risultato: 160.000 partecipanti.

Il blog indipendente Manifestometro, che da anni si dedica al conteggio dei partecipanti a incontri e manifestazioni, ne ha calcolati tra 86.000 e 130.000.