Cosmetica cruelty-free

La maggior parte di noi non sa che la quasi totalità dei cosmetici e detergenti generalmente usati, quelli da supermercato per intenderci, viene prodotta mediante la sistematica tortura di animali "da laboratorio".

Perché questo? Il motivo diretto è una legge del nostro paese che impone di sperimentare su animali gli ingredienti di qualunque nuovo prodotto cosmetico o detergente, prima di metterlo in commercio. Questa disposizione apparentemente benigna è doppiamente ingiusta: primo, perché la sperimentazione su animali non può dare risultati scientificamente certi sulla innocuità del prodotto per l'uomo (dato che l'uomo appartiene a una specie diversa dagli animali su cui si sperimenta). Sicché, in realtà, le vere "cavie" delle sostanze chimiche contenute in ogni shampoo o dentifricio o detersivo siamo noi che li usiamo e i risultati si vedranno nel lungo termine; secondo, perché alimenta la florida industria degli allevatori di animali da "usare" per gli esperimenti, e le industrie collegate (produttori di mangimi, gabbie, ecc.).

Ci si potrebbe chiedere perché sia necessario iniettare sostanze chimiche negli occhi di un coniglio o nello stomaco di un gatto, per vedere se la sostanza che si è andata a pescare (per es. per rendere un nuovo shampoo più invitante per i consumatori, magari raccontando che alliscia i capelli crespi o li "nutre", o altre cazzate simili..) possa per caso risultare irritante, possa accecare il povero animale o provocargli emorragie interne...
Va poi detto che ogni animale torturato con questi esperimenti, anche se esce indenne dal test, viene poi ucciso, perché non più idoneo a nuovi esperimenti in quanto il suo organismo non è più "vergine" alle altre sostanze chimiche, essendo già entrato in contatto con quelle dell'esperimento precedente.

Perché siamo arrivati a questo? E' veramente necessario torturare animali per lavarci? Chiunque non sia completamente rimbecillito dalla pubblicità intuisce bene che per lavarsi i capelli o i denti, fare la doccia, una lavatrice o pulire i pavimenti, basta dell'acqua e pochi ingredienti di origine vegetale.
Ci siamo arrivati perché l'industria cosmetica segue i dettami della massimizzazione del profitto ad ogni costo, esattamente come tutte le altre industrie. E perché la cultura occidentale che ha colonizzato nei secoli scorsi l'intero pianeta si regge su certi assiomi e certe idee nei confronti degli altri animali e della natura, di origine cartesiana, che è difficile cambiare dall'oggi al domani, e che condizionano tuttora il mercato, la mentalità comune e le leggi dello stato. Il tutto viene poi tenuto in vita dall'ignoranza della massa e dall'indifferenza dei pochi che sanno.

Allora cosa fare? Nessuno di noi, credo, sarebbe felice di contribuire coi propri soldi all'industria della tortura di topi, gatti, conigli e cani solo per far posto sugli scaffali di un supermercato a a una nuova crema antirughe o a un nuovo shampoo dotato del potere di allisciare i capelli o di renderli morbidi e setosi. Ammesso che si creda in queste proprietà del prodotto, non penso che si sarebbe felici di sapere che il prezzo di tali propretà è la vivisezione.

La risposta è semplice: facciamo pace con gli altri animali, col nostro corpo e con l'ambiente e iniziamo a boicottare quei prodotti - oltretutto pieni di sostanze chimiche per nulla sicure per la nostra salute, come l'onnipresente sodium laureth sulfate, e altre sostanze, derivate dal petrolio, inquinanti, non biodegradabili, ecc. - e a comprare prodotti alternativi come quelli indicati in questo sito: http://www.consumoconsapevole.org/07cosmetici-d.html

(by Francesco)

1 comments:

  1. Si, probabilmente lo e